Tanti anni ormai (ohimè) sono trascorsi.
Ma un fatto voglio raccontarlo ai miei nuovi amici vespisti.
La seconda guerra mondiale era appena finita. Era l‘anno 1946, ed un contadino di una piccola frazione di Sulmona chiamata “Case Lupi” (ogni riferimento al nobile animale è puramente, o forse no, casuale!) vinse ad una lotteria nazionale una magnifica vespa. Colore verde metallizzato, cambio a “bacchette”, cilindrata 125; proprio un esemplare da… Collezione! (se lo riferiamo ad oggi). Quest‘uomo, dati i tempi di… estrema magra di allora, veniva considerato un fortunato prediletto della dea bendata. La vespa era diventata il polo d‘attrazione della popolazione delle frazioni vicine tanto che, lo stesso proprietario, decise di metterla in esposizione nel salone di un negozio di generi alimentari di Badia, e li rimase per lungo tempo, forse (azzardo il forse) perchè lo stesso non era molto incline alla guida di uno scooter. Considerato che in quel particolare periodo era l‘ultimo dei pensieri che avrebbe occupato la sua mente. In altre parole, mai si sarebbe aspettata una vincita così… ronzante.Ma tant’è, il fortunato vincitore imparò presto a guidare il suo invidiato scooter e, per anni, nonostante lo usasse per recarsi nei campi, la vespa, quando attraversava le polverose vie delle frazioni, appariva sempre lucida e perfettamente tenuta. Come dire la fine della guerra aveva consegnato alle sfortunati genti peligne un nuovo, “vespista”. Evviva!
Oggi, il Vespa Club Sulmona annovera oltre cento iscritti, ed è considerato fra i più attivi d‘Italia. Il primo Vespa Club nacque nel lontano (sempre ohimè) 1958 e visse per alcuni anni furoreggiando (è la parola giusta!) in Abruzzo.

 

 

Quello attuale ha riannodato nel vincolo iniziale ed è destinato a continuare e superare il… grande successo degli anni che furono.

 

Nino Paolilli